Inno per la liturgia del Venerdì Santo - 18 aprile 2025







Ecco il più bello fra i figli dell’uomo,
è salito sul talamo nuziale,
ha lavato e purificato la Sposa nel suo Sangue,
per lei si è donato e l’ha santi ficata.

Oggi il Re è innalzato da terra,
è rivestito della porpora del suo sangue,
le sue piaghe splendono come gemme preziose,
sul legno il Diletto è vittorioso.

Ha steso il suo braccio
per rialzare la testa della sua Sposa;
la sua destra potente è inchiodata alla Croce,
ha alzato la voce per chiamare la sua Diletta.

“Vieni o bella, ti apro il Paradiso,
nel segreto della casa ti inebrio di vino nuovo;
Io, la tua Roccia, sono stato colpito per te,
dal mio seno ho fatto sgorgare l’acqua viva dello Spirito”.

“E io, mio Amore, ti vedo senza bellezza né splendore,
nel cavo delle tue piaghe trovo rifugio.
Il tuo amore è più forte della morte,
ricordati di me quando verrai nel tuo Regno”.


 

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