Omelia per il mercoledì delle ceneri (14 febbraio 2024)

 






Ritornate…

Facciamo forse l’esperienza che la vita del credente, lungi dall’essere lineare, è simile un po' a delle montagne russe o ad un intricato labirinto in cui si ha l’impressione di fare qualche passo avanti e poi qualche passo indietro.

Invece forse dobbiamo accettare che la nostra vita sia più simile all’intermittenza di chi fa delle fughe in avanti e poi riprende il cammino a ritroso… e allora l’invito che il Signore, costantemente e con pazienza, ci rivolge è quello di ritornare! Il Dio geloso e compassionevole non demorde e non si stanca. Ci chiama, ci trae a sé, ci invita con la promessa di vita e di perdono.

Ed è bella l’espressione che il libro del profeta Gioele ci consegna: chi sa che non lasci dietro a sé una benedizione…

Da una parte il Signore nella sua bontà ci vuole liberi e ci lascia anche liberi di accettare l’invito che Egli ci rivolge. Non entra nella nostra vita a gamba tesa, e non si impone con una evidenza schiacciante. Ma dall’altra non ci abbandona, anzi ci precede nel nostro cammino lasciando cadere dietro a sé benedizioni, perché chi è capace di riconoscerle, possa coglierle e nutrirsi in questo cammino.

 La vita a volte è facile e bella, altre volte è difficile e in salita. Ma le benedizioni del Signore non vengono meno e dobbiamo imparare a rendercene conto!

E per cogliere le benedizioni che ogni giorno il Signore ci dona dobbiamo riguadagnare la libertà del cuore! E il vangelo ci offre tre vie: l’elemosina, il digiuno e la preghiera.

In fondo è l’invito al ritorno all’essenziale: ciò che essenziale per sé (digiuno), condivisione di ciò che essenziale per gli altri (elemosina), la relazione essenziale di cui tutti abbiamo bisogno per vivere (la preghiera). Ma Gesù ci mette in guardia dall’insidia che si presenta in ognuna di questa “via”: rischiare che anche tutto questo sia funzionale “a sé” … “per essere lodati, per essere visti”… per essere ammirati. Invece il cammino di ritorno che il Signore ci prospetta è un cammino di libertà da questo ritorno per sé… un cammino di libertà per vivere, per camminare, per amare.

Chiediamo al Signore che questo tempo di quaresima sia un tempo fecondo… sia “il” momento favorevole per essere liberi da noi stessi, liberi per amare e servire.


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