VITA DELL’ANIMA: PERDONO


 

VITA DELL’ANIMA: PERDONO

 

Eccoci nella settimana di Pasqua, cuore dell’anno liturgico e anche della nostra fede; giorno in cui riviviamo la gioia dell’annuncio del Cristo Risorto. Anche quest’anno non potremo ancora esprimere e condividere la nostra gioia con tutti i nostri cari come vorremmo...Ma Pasqua è anche il momento del perdono e della riconciliazione che possiamo già sperimentare pienamente nelle nostre comunità locali. Ma perché perdonare? E cosa vuol dire in fondo perdonare? E cosa c’entra tutto questo con la mia vita interiore?                                                                 

           Il Manzoni mette sulla bocca di Lucia questa bella confessione della misericordia divina: “O signore! Pretendere! Cosa posso pretendere io meschina, se non che lei mi usi misericordia? Dio perdona tante cose, per un’opera di misericordia! Mi lasci andare; per carità mi lasci andare!(Alessandro Manzoni, I promessi sposi). Lucia è appena stata rapita dai bravi dell’Innominato e, condotta davanti a lui nel suo castello, implora la misericordia di essere liberata”... Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”. Bella analisi dello stato d’animo di Lucia...Ma i Vangeli che abbiamo ascoltato durante la settimana santa e ancora questa settimana ci dicono che Dio va molto, molto più lontano!

            Nel dono che Gesù fa di se sulla croce ci è narrato Dio come Padre, padre che trova la sua gioia nel perdonare e che vuole che nessuno dei suoi figli si perda. Il suo perdono non attende che noi facciamo un primo passo. Ce lo dice san Paolo: “Dio mostra il suo amore verso di  noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi”(Romani 5,8). E ce lo mostra Gesù in croce perdonando i suoi uccisori, coloro che lo hanno messo in croce. Ma soprattutto ce lo mostra san Giovanni nello sconvolgente racconto della peccatrice perdonata(Giovanni 8,1-11): la donna non sembra mostrare ne riprovazione, ne pentimento per il suo atto eppure si sente dire da Gesù: "Donna, nessuno ti ha condannata?-nessuno Signore- neanch’io ti condanno; va e d’ora in poi non peccare più”. Il dono che Gesù fa di se sulla croce diventa in noi per-dono. Ecco allora ciò che fonda il perdono: la misericordia di Dio che perdona, riconcilia e ci rimette in comunione con Lui. I vangeli di pasqua ci mostrano che in Gesù crocifisso, Dio ci ama non solo a parole ma nei fatti; che l’amore, il suo amore è più forte dell’odio e che rimanendo nel suo amore viviamo anche noi della sua vita. Padre André Louf, abate cistercense da poco scomparso, dice in uno dei suoi libri:”...Il perdono è la vita stessa di Dio che scorre nelle vene della chiesa”. Perdonando quindi questa vita scorrerà anche nelle nostre vene.

            Potremmo trovare come scusa la massima di Alexander Pope: "Errare è umano, perdonare divino”. Ma sulla croce Gesù non ci perdona solo i peccati, Egli consegna lo Spirito che ci rende capaci a nostra volta di perdonare. Questo perdono poi si presenta a noi attraverso gli uomini e le donne che ci stanno accanto, in comunità, in famiglia, a scuola, sul lavoro; è ricevendolo, accogliendolo, accordandolo che impariamo a perdonare. Certo finché si tratta di offese verbali, di quelle che graffiano la pelle: screzi, sgarbataggini, sgambetti, si può fare anche uno sforzo per rimuovere nel migliore dei casi il fatto. Ma quando si tratta di ferite fisiche, quelle che vanno al cuore ci vuole veramente il dono di Dio. Il perdono infatti è frutto del dono, lo coglieremo col maturare del nostro cammino di fede. La capacità di perdonare inoltre è la garanzia che siamo su di un autentico cammino spirituale e che non si tratta solo di introspezione. La vita spirituale cristiana infatti non si esaurisce nell’interiorità ma si ripercuote nel quotidiano. Il perdono permette di riallacciare le relazioni, di tornare a far squadra, di gettare ponti , di costruire nuove strade. Esso insomma è edificante e creativo e assicura giovinezza e la vitalità della comunità cristiana. L’amore perdonante di Gesù in fine sfocia nella risurrezione e quindi nella gioia. Anche noi perdonando potremo sperimentare la profonda e contagiosa gioia del Risorto!

Buon cammino e buona Pasqua! Fr Bernardo

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