Omelia della IV domenica di Avvento (24/12/2023 -Anno B-)


 I vangeli dell’infanzia in Luca sono costruiti mettendo in parallelo le vicende prenatali e natali di Giovanni il Battista e di Gesù. E' sempre Dio che guida gli eventi; al sesto mese di gravidanza di Elisabetta l'angelo Gabriele viene inviato a portare un nuovo e più grande annuncio. Dio entra di nuovo nella grande storia: ecco il perché della preoccupazione di Luca per l'esattezza cronologica e geografica, ma è anche presente e operante nelle piccole storie di Zaccaria ed Elisabetta, del Battista, ancora rinchiuso nel grembo di sua madre, e ora di Maria Santissima. E queste piccole storie apriranno, quasi insensibilmente la grande storia al più grande evento della Storia della salvezza. 

L'Incarnazione del Verbo in vista del Mistero Pasquale, per la salvezza di tutto e di tutti.

Dopo aver dato le coordinate storiche e geografiche, Luca introduce i personaggi: Maria al centro e Giuseppe un po' in ombra: è della casa di Davide e garantirà a Gesù questa discendenza regale, prendendo Maria come sposa. A questo momento però non era ancora entrata nella sua casa anche se il fidanzamento ufficiale era già avvenuto. In un solo versetto, per ben due volte, la si definisce “vergine”. E' la creatura più semplice e pura di tutto l'universo; non è solo vergine fisicamente, è materia docile pronta ad essere plasmata, come il nulla prima della creazione, è il silenzio perfetto, pieno di amorosa attesa, in cui il Padre può pronunciare il suo Verbo eterno, che assume appunto in questa “atmosfera” la nostra natura umana:

“Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi”; E' bello pensare che questa dimora, tenda, tabernacolo, arca, sia Maria: la “Stella del Mare”. E come non ricordare qui l'invito di S. Bernardo a noi, poveri naviganti sbattuti dai marosi della vita: “guarda la Stella! Invoca Maria!”. Lei è veramente punto di orientamento di tutta la Storia e di tutte le nostre piccole storie: La prima che ha detto a Dio un “sì” perfetto, mai ritirato, “espropriandosi” e mettendo tutta se stessa: anima, corpo, pensieri, sogni e desideri nelle mani di questo Dio tanto amato e servito: “Gioisci ed esulta, Figlia di Sion: ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te” meglio “In” te! “Foederis Arca”. L'arca che conterrà la vera alleanza di Dio con L'uomo. Non solo le tavole della legge, ma lo stesso Dio fatto piccolino: “Verbum abbraviatum” dirà ancora S. Bernardo; 

La Théotokos: colei che ha contenuto chi non può essere contenuto dai cieli e dai cieli dei cieli. E anche Giuseppe, che qui rimane un po’sullo sfondo rispetto al Vengelo di Matteo, accetta i disegni di Dio per quanto a lui incomprensibili, fino in fondo: fino a non profanare con il suo corpo la Madre del Messia, a un altro ordine si reca a Betlemme per il censimento, poi fugge in Egitto, poi ritorna a Nazareth: e in tutto questo tempo difende e provvede a Maria e a Gesù fino in fondo. Si può dire che i suoi genitori umani sono per Gesù il miglior esempio di “svuotamento di sé” per amore di Dio e del prossimo: da loro l'Umanità di Cristo riceverà l'esempio e l'educazione a “... spogliare se stesso assumendo la condizione di servo ...e divenendo obbediente fino alla morte e alla morte di croce!”

Il Saluto dell'angelo è un invito alla gioia messianica: “rallegrati!” : Dio è fedele alle sue promesse: E la salvezza di tutti e la nuova creazione cominciano in un'umilissima abitazione dell'oscura Nazareth, da una vergine cui Dio chiede “tutto” perfino i suoi sogni di vita coniugale, Le chiede di “espropriarsi” perché Lui vuole pervaderla totalmente, coprendola con la sua ombra e lasciandola invadere dal Suo Santo Spirito. E' “piena di grazia” perché totalmente “vuota di sé”. Ha trovato per questo grazia agli occhi dell'Altissimo, che è “con lei”, “in lei”, e giunge a noi “attraverso di lei”. L'acqua viva promessa alla Samaritana da Gesù stesso, arriva a noi attraverso questo “acquedotto”. “Tu ad liberandum suscepturus hominem, non horruisti Virginis uterum”. Il grembo di Maria diventa la nuova “tenda del convegno” dove Dio e l'uomo si incontrano in modo unico e inscindibile. Se attraverso l'Incarnazione, come dice la Lumen Gentium, Cristo si è unito in modo unico a ciascun uomo, allora Maria è il vero “Aquaeductus”, come dice S. Bernardo, che porta in ciascuno di noi questa fonte di acqua viva. La presenza di Cristo per mezzo dello Spirito Santo. Anche Maria prova lo stesso turbamento di Zaccaria, ma lo supera in un atto di fede e obbedienza che diventa totale e straordinario in una Fanciulla così giovane, ma così protesa verso Dio da non negargli nulla. E anche Dio si compiace in questa creatura, forse il capolavoro più bello della sua creazione: lei ha trovato grazia presso Dio. Gli piace in tutto. Maria supera il timore fidandosi dell'amore di Dio per lei. “Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.” E' sempre commovente contemplare il Verbo Divino “abbreviarsi” (S. Bernardo “verbum abbraviatum”) fino ad essere un piccola cellula nel grembo di Maria. La scienza ci dice che ognuno di noi in quei nove mesi ripercorre tutte le tappe dello sviluppo della vita, fino ad arrivare ad essere un uomo o una donna ben identificabili. E Dio, per amor nostro ripercorre lo stesso processo: “Tu non hai gradito né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato”... “pur essendo Figlio imparò l'obbedienza dalle cose che patì”. E la prima cosa che patì fu il suo abbassamento nell'Incarnazione. Colui che conosce e domina l'universo, che è onnipresente, e non ha limiti di spazio e tempo, si rinchiude nell'utero di una donna, e comincia ad obbedire alle leggi che lui stesso ha dato alla natura e alla vita. L'Eterno si rinchiude in un piccolo spazio ed entra nel tempo. Egli si prepara un corpo per comunicare con noi e per immolarlo per la nostra salvezza, e per offrirci attraverso di esso la via di accesso al Padre. L'Emmanuele: Dio con noi. è anche Gesù: Dio salva. Viene al mondo come ciascuno di noi, entra nella storia, in una casa e in una vita ordinarie. Maria lo partorisce allora, ma continua a generarlo nei nostri cuori per opera dello Spirito Santo se noi ascoltiamo e mettiamo in pratica la parola di Dio: “Chi è, mia madre e chi sono i miei fratelli?

Colui che ascolta la parola di dio e la mette in pratica è per me fratello, sorella e madre”. Maria, la Chiesa, la nostra anima: il parto della Vergine si prolunga fino alla fine dei tempi. La Storia e la vita di Gesù raggiungono le nostre storie e le nostre vite. “l'Altissimo ti coprirà con la sua ombra”; tre le immagini evocate: 1) la nube che copre la tenda del convegno, o il tempio di Salomone, e, nel nuovo testamento la presenza di Dio negli episodi del Battesimo di Gesù e della Trasfigurazione; 2) le ali di un uccello, o di una chioccia, sotto la cui protezione si mettono i pulcini. (Sono espressioni presenti anche nei salmi “...esulto di gioia all'ombra delle tue ali” “...mi rifugio all'ombra delle tue ali finché sia passato il pericolo”) 3) e le ali dei cherubini nel tempio che coprivano l'arca. Tutte queste immagini indicano che Maria è il “nuovo tempio”, o l'arca della nuova alleanza, dove Dio e l'uomo si incontrano in una stessa persona, e questa unione avviene per opera dello Spirito Santo e all'ombra del Dio altissimo. Il bambino sarà santo e chiamato Figlio dell'Altissimo E la parola inviata si fa carne nel grembo purissimo di Maria, dopo essere stata ascoltata, accolta, amata, concepita prima nella mente e nel cuore, e poi nel corpo. La risposta di Maria non può che essere di conseguenza: “avvenga per me secondo la tua parola”.

E che questa risposta sia anche la nostra, e allora sarà davvero Natale per tutti e per tutto il mondo.

Fr Gabriele

Commenti

Post più popolari