Vita dell'anima STUPORE-MERAVIGLIA

Vita dell'anima STUPORE-MERAVIGLIA


“La musica rinnova la nostra giovinezza stimolando la nostra meraviglia. La capacità di meravigliarsi é stata definita la facoltà umana più significativa perché in essa é nata la nostra arte, la nostra scienza, la nostra religione”(Ralph Washington Sockman).

Meraviglia! Stupore! Incanto! Sono questi i sentimenti che hanno spinto i primi filosofi, colpiti dalla bellezza, dai colori, dalla luminosità delle coste del mediterraneo, ad interrogarsi su ciò che li circondava. Poi l’uomo ha cominciato a studiarla questa natura, a carpirne le leggi che la governano a prenderne padronanza a plasmarla. Fino ai risultati resi possibili oggi dalla scienza e dalla tecnologia che ci permettono di arrivare con un click da un capo del mondo all’altro.




Ma questi strumenti non ci sono dati per sederci sui nostri allori e non interrogarci più come se tutto fosse scontato. Come rimanere indifferenti di fronte ad un tramonto su di un mare appena increspato contemplato di persona? Di fronte ad un alba, il sole che si leva sulla pianura? Di fronte ad un arcobaleno? Al sorriso autentico e spontaneo di una persona cara? E poi soprattutto di fronte ad una nuova vita che viene al mondo ed all’amore ed alla tenerezza con i quali la mamma prende in braccio per la prima volta il bimbo?

Anche la Bibbia, che prende in conto i nostri desideri più profondi, ci parla di  meraviglia: i vangeli traboccano del vocabolario della meraviglia, dall’annuncio della nascita di Gesù fino alla sua risurrezione. Le folle accorrono a frotte attratte dal suo insegnamento, la fama dei suoi prodigi spinge la gente ad assieparsi letteralmente attorno a lui al punto da costringerlo a predicare su di una barchetta: e come potrebbe essere diversamente, i ciechi riacquistano la vista, i muti parlano, gli zoppi camminano…

Abbiamo celebrato da poco il Natale e per molti di noi il presepe é ancora familiare oppure il giorno di Natale abbiamo sentito in chiesa il vangelo che narra la visita dei pastori. Pastori e magi sono i primi a   stupirsi, gli uni dell’annuncio degli angeli, gli altri della stella e senz’indugio si mettono in cammino per vedere questo bimbo ed adorarlo. 

Anche le folle sono meravigliate e sconvolte da ciò che hanno detto loro i pastori ma non si muovono. Come può questo Dio di cui da secoli e secoli i filosofi hanno cercato di dimostrare l'esistenza con lunghi, complicati ed astratti ragionamenti; di cui i profeti hanno annunciato la venuta in modo sempre un po' enigmatico e con immagini che incutono paura e angoscia, manifestarsi in un bimbo in fasce adagiato in una mangiatoia in un buco sperduto della Palestina?

Sì lasciamoci ancora stupire, meravigliamoci ancora di fronte allo splendore della natura, di fronte ad un limpido cielo stellato, ma soprattutto non abituiamoci mai a Dio! Non abituiamoci al Dio di Gesù ed alla sua “carne tenera”come dice Papa Francesco. 

E perché questo nostro sentimento non svanisca come neve al sole dopo Natale, ma diventi in noi fonte di gioia profonda, lasciamo che la Parola scenda in fondo al nostro cuore e mettiamoci anche noi in cammino. Accorriamo anche noi come i pastori  per vedere e adorare questo bambino. Facciamo anche noi un passo verso i piccoli, gli indifesi, gli stranieri perché é in loro che il Dio di Gesù ci viene incontro.

 fr. Bernardo


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