Nella lettera agli Efesini san Paolo ci consegnava una bella verità: una sola speranza, quella della nostra vocazione! un solo Signore, un solo Dio e Padre.

Come discepolo di Cristo San Benedetto, di cui oggi celebriamo la memoria, ci consegna questo orizzonte di vita: avere come unico sguardo, quello rivolto al Signore, avere come unica speranza e come unico desiderio il seguirLo: nulla avere di più caro che il Cristo.  

Quando consegna le norme per l’accoglienza di nuovi fratelli, Benedetto specifica, senza troppi giri di parole, che il criterio di discernimento è quello di capire se cerchi veramente Dio, in una vita che prende forma attraverso la preghiera e l’obbedienza semplice alle cose ordinarie e umili della vita.

Benedetto va dritto al cuore… quale è il motivo del nostro essere qui? Quale è la ragione che ci spinge ad avanzare nella vita monastica? Amare Dio e amare i fratelli nella carità del Cristo. Tutto il resto sembra non contare nulla. Sembra essere secondario, sembra essere un semplice corollario.

Gesù nella pagina di Vangelo che abbiamo ascoltato, rivolgendosi ai discepoli, usa il verbo lasciare. Lasciare affetti, beni, progetti… non per annullarsi, o privarsi di beni che rendono bella la vita. Ma per imparare a riceverli, vivendo dell’unica “preoccupazione” di rivolgere lo sguardo, non verso i beni, ma verso Colui che è donatore di vita, di ogni bene: il Signore nostro Gesù Cristo. Siamo invitati dunque non ad attingere al fiume ma a cercare la sorgente.

Nelle nostre giornate o nell’orizzonte della nostra vita forse ci scopriamo intenti a cercare qualcos’altro, qualcosa che sia uguale a noi stessi, che sia conforme ai nostri desideri, alle nostre aspirazioni e cerchiamo di orientare le nostre scelte verso ciò che si avvicina all’immagine della felicità che ci facciamo. Il movimento che il Signore, attraverso la testimonianza di vita di San Benedetto, ci invita a sposare è invece un altro: distogliere lo sguardo da tutto ciò che ci “distrae” e guardare a Lui! Fidarsi in un compimento che il Signore stesso sta preparando, e che Lui stesso sta realizzando attraverso le piccole ed umili cose che la vita ci chiede di vivere.

Fidandoci e non temendo. guardiamo a Lui e saremo raggianti, non saranno confusi i nostri volti… da ogni paura Egli ci libera.

 

fr. Emanuele 

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